lunedì 13 dicembre 2010

MARIO

C'era una volta un uomo piuttosto intelligente, ma a volte stupido, e non sapeva di esserlo. Era sposato con una donna cattiva ed egoista, che non lo accontentava mai quando lui le chiedeva dei favori. Altre volte gli faceva addirittura dei dispetti, e lui non protestava. Diceva che era importante non litigare. Ma in questo modo lei ne approfittava: gli rovinava le sue cose, gli bruciava i libri e lui, per tutta risposta ne comprava degli altri che facevano la stessa fine. Aveva pochissimi amici perché la moglie non voleva che fosse contento e si divertisse. Lo voleva infelice e solo. Teneva lei le chiavi dei suoi libri e dei suoi dischi, così lui non poteva leggere né ascoltare musica. Non si sa chi fosse più stupido, se lei che era contenta quando lo vedeva infelice, oppure lui che si lasciava fare tutti i dispetti senza protestare.

Un giorno arrivò in città un uomo, e presto lui e Mario divennero amici. Quando Mario gli raccontò della sua infelicità, l'uomo disse: "Ma tu sei veramente poco furbo (voleva dire "stupido", ma non voleva offenderlo): come fai ad essere schiavo di quella donna? Ecco che cosa devi fare: devi ingannarla tenendo con cura quello che non ti interessa e buttando alcune cose che ti piacciono, dandole ad intendere che ti fanno schifo. Così lei non capirà più niente e alla fine la smetterà con queste sue cattiverie. Che gusto ci troverebbe a farti in dispetti se tu farai vedere che non te ne frega niente?

1 commento:

  1. Cribbio! Continuo a lasciare commenti e spariscono.
    Controlla tutto,per favore.
    Cristiana

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